
L’Importanza Del Disegno Tecnico Nella Progettazione
Il 27 aprile è la giornata mondiale del disegno. Tecnico, artistico, a mano libera o digitale, nel nostro lavoro il disegno rappresenta uno strumento fondamentale. Sia io che Andrea facciamo parte di quella generazione che ha “imparato” a disegnare a scuola, lui all’istituto per geometri, io alla facoltà di architettura. Uno dei primi esami era proprio Disegno dell’architettura. Ci mettevamo davanti ad un edificio e provavamo a disegnarlo.
Questo esercizio serviva ad allenare la nostra capacità di buttare giù idee di getto nella fase progettuale. Questa modalità mi è rimasta nel tempo e infatti, nonostante negli anni abbia appreso l’uso di software per il disegno, quali autocad, sketchup, photoshop, il mio primo approccio al progetto parte da una piantina con sopra un foglio di carta da lucido su cui pasticcio a mano per capire come posso trasformare gli spazi. Penso al tempo infinito speso a disegnare col tecnigrafo interi centri polifunzionali, su rotoli di carta da lucido chilometrici, poi stampati con la famosa tecnica dell’eliografia, rispetto alla velocità con cui oggi creo un intero disegno tridimensionale, ricco di dettagli.


Eppure quelle ore sono servite, ogni linea tirata a mano doveva esser fatta con una rapidograph diversa e serviva a rendere il disegno affascinante e profondo, ma soprattutto comprensibile! Non ho mai più visto piantine così belle, i software sono tavole da disegno, ma per realizzare qualcosa di paragonabile ci vuole un attento studio degli spessori delle linee, prove di stampa e la conoscenza del disegno fatto a mano fa la differenza.
Anche nei primi anni di studio e poi di attività in negozio si disegnava a mano, il disegno in 2D era già digitale, ma le viste tridimensionali erano per pochi specializzati. Schizzi e dettagli realizzati con matite e soprattutto i mitici pantoni, rendevano il disegno accattivante e contribuivano all’accettazione del progetto ma se per caso il cliente chiedeva una modifica era tutto da rifare! Cosa che invece oggi col digitale non succede, il che ha anche il risvolto negativo di produrre innumerevoli revisioni!

Nonostante questo significhi che ho qualche anno in più, far parte di quella generazione credo sia stata per la mia formazione una fortuna che i ragazzi delle generazioni successive probabilmente non hanno avuto, partendo direttamente dal digitale. Tuttavia non posso non riconoscere il valore aggiunto della velocità con cui oggi possiamo realizzare bei disegni che ci aiutano a comunicare i progetti in modo eccellente. Ogni giorno mi impegno per imparare qualcosa di nuovo e mettere a punto tavole sempre più ricche di dettagli, che rendano il progetto più comprensibile possibile, cercando di trasmettere anche in digitale l’effetto di un disegno fatto a mano. Siamo così abituati a vedere immagini fotorealistiche che quasi non riusciamo a distinguere se si tratti di un ambiente reale o di un rendere. Mi piace invece lasciare un pizzico di sorpresa nell’effetto finale che avrà il progetto realizzato e mettere a confronto il disegno con la realtà del lavoro finito.